Sindrome da QT corto: trattamento farmacologico con Chinidina
Uno studio, coordinato da Fiorenzo Gaita della Divisione di Cardiologia dell’Ospedale di Asti, ha avuto come obiettivo quello di valutare l’efficacia di vari farmaci antiaritmici nel prolungare l’intervallo QT entro i normali valori e nel prevenire le aritmie ventricolari nei pazienti con sindrome da QT corto.
La sindrome da QT corto è una malattia genetica, ad alto rischio di morte improvvisa e fibrillazione atriale.
Sono stati esaminati 6 pazienti: a 5 è stato impiantato un ICD ( defibrillatore – cardioverter impiantabile ), ed un bambino è stato trattato con diversi farmaci antiaritmici ( Flecanide, Sotalolo, Ibutilide, Idrochinidina ) per verificare l’allungamento dell’intervallo QT.
Solo l’Idrochinidina ha prodotto un prolungamento dell’intervallo QT ( da 263 +/- 12 ms a 362 +/- 25 ms ).
La stimolazione programmata ventricolare ha mostrato un prolungamento del periodo refrattario effettivo ventricolare maggiore o uguale a 200 ms.
La Chinidina è in grado di prolungare l’intervallo QT e può rappresentare un’efficace trattamento della sindrome da QT corto.
L’impiego dell’ ICD non è sempre fattibile nei bambini molto piccoli. ( Xagena2004 )
Gaita F et al, J Am Coll Cardiol 2004; 43: 1494 – 1499
Cardio2004 Farma2004
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